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      Siccome però i nostri antichi Padri e maestri non hanno quindi dedotto, che impossibili fossero gli effetti dei sortilegi e magie, ma hanno invece suggeriti i mezzi opportuni per impedirli; così non possiamo noi senza temerità rigettarli tutti come impossibili, e molto meno riprendere quel tribunale, che nel castigare gli artefici infami procura di arrestarli nella loro stessa sorgente e principio.
      Siavi pure, come v'è di fatti, un gran divano non solo tra la moltiplicità dei fatti superstiziosi e sortilegi succeduti ai tempi dell'antica alleanza paragonati con quelli dei tempi evangelici, ma anche tra quelli, che si raccontano dagli antichi nostri santi Padri, e che erano così frequenti ai tempi di S. Antonio e dei solitarj delle Nitrie e delle Tebaidi, e quelli che succedono ai tempi nostri; che io ben lungi dal volere col fanatico Gasnero ammettere che vi sia tuttora una prodigiosa moltiplicità di vessati per tal modo dal nemico comune, il quale viene a ragione e sprezzato e deriso dal bravo archiatro imperiale Antonio de Haen nel suo bel libro de Miraculis(918), accorderò volontieri, che pochissimi sono ai dì nostri quelli, ai quali riesca d'infestare il mondo e maltrattare l'altrui vita e salute con maleficj e magie: mi guarderò però sempre dal dedurre dalla scarsezza presente la loro impossibilità, ed invece di negare col Padre Ferdinando Stertzinger ogni commercio tra il Demonio e l'uomo, e credere al presente impossibile ogni effetto di magia diabolica, [407] benedirò piuttosto con S. Guglielmo la provvidenza divina, che con grande accorgimento e clemenza, ci preserva, adesso per lo più da vessazioni sì orribili.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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