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      Consiste in questo il delitto delle streghe e maliardi, i quali a porre il colmo ad una tanta empietà accompagnano talvolta gli atti esteriori con una totale apostasia e interiore dissenso dalle verità della cattolica Religione, e si mostrano ancora nei loro errori ostinati e protervi: e questo è che, supposto ancora impossibile l'evento, deve restare impunito nella supposizion di costoro, ed è stato sempre punito ingiustamente. Se ciò dicessero, perchè la moderazione e pietà della Chiesa, quando non li scopre impenitenti, e non hanno ottenuto l'effetto di uccidere qualche infelice e di danneggiare gravemente o le Chiese o gl'incauti, che sono restati dalle loro fallacie e sagrileghe imposture ingannati, dispensa loro la pena di morte stabilita già da tutti e gli antichi e moderni legislatori contra simili delinquenti, sarebbero riprensibili pel nome che mutano alle cose, chiamando ingiusto ciò che è grazioso, e facendo nascere da ingiustizia ciò che non è parto che di clemenza e pietà. Ma chi crederà mai che costoro chiamino ingiusto il castigo dato alle streghe per questo motivo, se cercano di ampliare in maniera la pietà della Chiesa, che la conducono entro i confini della stupidità e indolenza? Vogliono che il castigo delle streghe sia sempre stato ingiustissimo, perchè vogliono che il loro delitto non sia mai stato punibile, e che gli orribili loro attentati abbiano meritato sempre più compassione che vendetta; e questo è ch'io chiamo una pazzia insoffribile. Abbia o no l'effetto il sortilegio, è questo un'atto esterno d'infedeltà, che merita severo castigo, e secondo le maggiori o minori indisposizioni dell'animo di chi lo commette, dev'essere più o meno punito.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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