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      Dove siate per rivolgervi adesso per sostenere la vasta mole di questa ideale e cadente opposizione, io non lo vedo; e spero nell'innata docilità e sincerità dell'animo vostro, che siate per confessare che non meno in questo che in ogni altro punto siate restato sorpreso; e vinto da quanto vi ho potuto dire a vostro disinganno, non tarderete punto a confessare, che il tribunale del S. Officio, nascondendo come fa il più delle volte i nomi dei testimonj, non solo non è ingiusto e crudele, ma provvido anzi e prudentissimo. E se maturerete anche meglio la cosa tra voi medesimo resterete sempre più convinto, che più della manifestazione dei testimonj la diligenza indicata dal Pegna può evitare quei pericoli, che si temono nel tribunale del S. Officio, [468] perchè nè confronta sempre i testimonj, nè pubblica i loro nomi; la quale se avviene che manchi, saranno sempre inutili le altre cautele. Nulla forse mancava delle ricercate formalità ai giudizj, de' quali parlano Arnobio(1042) ed Atenagora(1043); ma perchè mancò l'integrità e la diligenza de' giudici, alii, dice il primo, gloria et virtute et existimatione pollentes acerbissimarum mortium experti sunt formas, ut Aquilius, Trebonius, Regulus: Sic et Pithagoras, aggiunge il secondo, cum trecentis aliis igne combustus est. Democritus ab Ephesiis pulsus, Herclitum Abderitae tamquam insanum exilio, Socratem Athenienses morte affecerunt. È succeduto lo stesso, e forse per le medesime cause, in varj altri giudizj riportati da Cicerone, da Tertulliano, da Paolo Diacono, dal Baldo e da alcuni altri.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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