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      Anche in questo si è mostrato fedele discepolo dei tenebrosi autori, che vi ho accennati nella prima mia lettera; ma siccome in questo solo ha avuta l'abilità di superare anche i maestri, così merita special riflessione. Sentite se dico il vero.
      Egli prevede un'implacabil guerra e contrasto(1067) tra i membri della cattolica Chiesa, se vi ha luogo qualcuno, che discordi in un solo dei più minuti dommi della cattolica Religione; il perchè non vuol menar buono ai Protestanti, che alla stessa Chiesa appartengano tutti quelli, i quali convengono negli articoli fondamentali della Religione, e discordano negli altri: quid enim notius, sclama egli, in humani generis historia, quam varietate opinionum discordias foveri, pacem vero unitate doctrinae? Ma più non si cura di questa pace, ove trattasi di civile società; e sebbene abbia detto, che grande è l'influenza, che hanno le massime nei costumi de' popoli, e strettissima la connessione, che hanno fra loro la Fede e le sociali virtù, pure egli pensa, che in questa società punto non possa pregiudicare la mischianza delle diverse sette, e che giovi anche alla pace il tollerar quelli, che le professano ostinatamente; tunc, egli dice(1068), reipublicae tranquillitati non nocebit sentetiarum diversitas. Se domandate a lui d'onde nascano l'eresie, e perchè gli uomini divengano Eretici, vi risponde con franchezza(1069), che [486] illos aut ignorantia, aut novitatis amor, aut ambitio, aut alia quaevis cupiditas impellit vel ad veterem Ecclesiae doctrinam obscurandam novis cavillationibus, vel ad nova commenta excogitanda, eaque proponenda Fidelibus sub specie antiquae doctrinae.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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