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      Quis hanc Rempublicam sanus non dicam romano Imperio, sed domui Sardanapali comparaverit(1121)? Leggete il capo intero, e vedrete come bene abbia descritto sin dai suoi giorni la giacobinica indifferenza e libertà, che desiderano i moderni Tollerantisti, e quanta forza aggiunga a quel poco ch'io ho saputo accennarvi nel luogo citato.
      Io non vi ho detto cosa che voi non possiate scorgere o dedurre facilmente e da questa e da varie altre testimonianze, che vi ho sinora trascritte. Sappiate per altro che troverete assai di più, se avrete tempo di scorrere tutte l'Opere, che ha scritte contra i Donatisti a questo proposito. Leggete i libri contra Parmeniano, Petiliano, Cresconio e Gaudenzo: scorrete le lettere dirette a Vincenzo, ai Donati, a Marcellino, ad Olimpio, a Dulcizio, a Festo, ad Apringio ed a varj altri, e troverete ogni più minuta prova del passato carteggio. Egli è che [503] riconosce la forza corporale coattiva in quella verga, che S. Paolo e S. Giovanni mettono in mano dei Pastori cattolici: egli, che al medesimo intento porta in più luoghi l'esempio di Gesù Cristo, che rimprovera i Farisei, flagella i profanatori del Tempio, prostra ed accieca i Sauli persecutori, e di S. Pietro, che uccide Anania e Zaffira, e di S. Paolo, che fa tormentare dal Demonio Alessandro ed Imeneo, accieca il mago, e minaccia i più severi castighi a quelli di Corinto. Egli, che propone multe pecuniarie contra gli Eretici, loda tutte le leggi promulgate contro di loro dai pietosi sovrani, ne promuove la pubblicazione, e ne sostiene contra chi osa impugnarle l'equità e la forza: ed egli è finalmente, che confessa essere stato questo fin dai suoi tempi, sì poco distanti da quelli del gran Costantino, il sentimento della maggior parte dei Vescovi sapientissimi, che reggevano allora il divin Gregge, e che nel Concilio di Cartagine avevano usate con lui tutte le più convenienti maniere per distorlo da quei troppo miti pensieri, che rappresentavano alla sua immaginazione meno vantaggioso quel metodo, che si praticava allora coi Donatisti.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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