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      Se non la tròva, se ti vede passare dalla seducènte cortesia d'un innamorato all'insultante trascuratezza d'un cattivo marito, ella per virtù si sforzerà lungamente d'amarti malgrado la tua indegnità, ma lo sforzo sarà vano. Ti perdonerà, ma non ti amerà più, e sarà infelice. Guai allora se la sua virtù non fosse a tutta pròva, ed un altr'uòmo le piacesse. Il suo cuore, da te non abbastanza apprezzato, da te mal custodito, potrebbe èssere preda d'una passione colpevole, d'una passione funèsta alla sua pace, alla tua, a quella de' figli!
      Molti mariti sono in questo caso, e le mogli ch'essi maledicono èrano virtuose. Le misere traviarono perchè non erano amate.
      Dato ad una dònna il sacro titolo di spòsa, tu devi consecrarti al suo bène, com'ella dèe consecrarsi al tuo; ma l'obbligo che a te incumbe è maggiore, perch'ella è creatura più debole, e tu, siccome fòrte, le sèi maggiormente debitore d'ogni buon esempio e di ogni aiuto.
     
     
     
      CAPO VIGESIMOQUARTO.
     
      Amor paterno. - Amore all'infanzia e alla gioventù.
     
      Far dono di buòni cittadini alla patria, far dono allo stesso Iddio di spiriti degni di lui, sarà il tuo incarico, se avrai figliuòli. Incarico sublime! Chi l'assume e lo tradisce è il maggiore nemico della patria e d'Iddio.
      Non occorre enumerare quali sieno le virtù di un padre; tu le avrai tutte, se sarai stato buon figlio e buon marito. I cattivi padri furono tutti figli ingrati e mariti ignòbili.
      Ma anche prima d'aver pròle, anche se tu non dèbba averne mai, ingentilisci l'animo tuo col dolce sentimento dell'amor patèrno.


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Dei doveri dell'uomo
di Silvio Pellico
Casa Editrice Italiana Milano
1873 pagine 79

   





Iddio Iddio