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      Scapestratello!
      gli dissi con amorevole rimprovero e dolendomi d'averlo scandalezzato. "Questo non è un libraccio, e da alcuni giorni che nol leggo, sto assai peggio. Quando tua madre ti permette di stare un momento con me, m'industrio di cacciar via il mal umore; ma se tu sapessi come questo mi vince, allorché son solo, allorché tu m'odi cantare qual forsennato!"
     
      CAPO XXV
     
      Il ragazzo era uscito; ed io provava un certo godimento di aver ripreso in mano la Bibbia; d'aver confessato ch'io stava peggio senza di lei. Mi parea d'aver dato soddisfazione ad un amico generoso, ingiustamente offeso; d'essermi riconciliato con esso.
      E t'aveva abbandonato, mio Dio?
      gridai. "E m'era pervertito? Ed avea potuto credere che l'infame riso del cinismo convenisse alla mia disperata situazione?"
      E disse ai suoi discepoli:
      È impossibile che non avvengano scandali; ma guai a colui per colpa del quale avvengono, Meglio sarebbe per lui che gli si legasse una macina da mulino al collo e lo si gettasse in mare, piuttosto che esser di scandalo a uno solo di questi fanciulli"" (Luca, XVII).
      Pronunciai queste parole con una emozione indicibile; posi la Bibbia sopra una sedia, m'inginocchiai in terra a leggere, e quell'io che sì difficilmente piango, proruppi in lagrime.
      Quelle lagrime erano mille volte più dolci di ogni allegrezza bestiale. Io sentiva di nuovo Dio! lo amava! mi pentiva d'averlo oltraggiato degradandomi! e protestava di non separarmi mai più da lui, mai più!
      Oh come un ritorno sincero alla religione consola ed eleva lo spirito!


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Le mie prigioni
di Silvio Pellico
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