Pagina (93/291)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Saluzzo mia, di novo entro tue sale,
      E strinsi a me concittadini petti!
     
      Non vana mai su te protenda l'aleQuell'Angiol, cui tuo scampo Iddio commise,
      Sì che nobil sia cosa in te il mortale!
     
      L'alme de' figli tuoi non sien diviseDa fraterna discordia, e mai le pene
      Dell'infelice qui non sien derise!
     
      Le città circondanti ergan sereneLor pupille su te, siccome a suora
      Ch'orme incolpate a lor dinanzi tiene.
     
      E le lontane madri amin che nuoraVergin ne venga di Saluzzo, e questa
      Abbian figliuola reverente ognora;
     
      E la straniera vergin, che fu chiestaDa garzon saluzzese, in cor sorrida
      Come a lampo di grazia manifesta!
     
      Pera ogni spirto vil, se in te s'annida!
      Vi regni indol pietosa ed elegante,
      E magnanimo ardire, e amistà fida!
     
      Mai non cessino in te fantasìe sante,
      Che in dottrina gareggino, e sien luceA chi del bello, a chi del vero è amante;
     
      E del saver tra' figli tuoi sia duceNon maligna arroganza, invereconda,
      Ma quella fè che ad ogni bene induce;
     
      Quella fede che agli uomini fecondaLe mentali potenze, a lor dicendo,
      Ch'uom non solo è dappiù di belva immonda.
     
      Ma può farsi divin, virtù seguendo!
      Ma dee farsi divino, o di viltateL'involve eterno sentimento orrendo!
     
      Tai son le preci che per te innalzateDa me son oggi, e sempre, o suol nativo:
      Breve soggiorno or fo in tue mura amate,
     
      Ma, dovunque io m'aggiri, appo te vivo!
     
     
     
      IL POETA.
     
      Et stare fecit cantores contra altare.
      (Eccli. 47. 11).
     
      Perchè data m'hai questa ineffabileSete di canto?
      Perchè poni tu in me questi palpitiRicchi d'amor?
      - Questi doni a te fo perchè basso


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino
1837 pagine 291

   





Angiol Iddio Saluzzo Eccli