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      Per abbracciar la Croce,
      E spirando al battesmo li invitaviCon amorosa voce.
     
      E forse allora e padre e genitriceCommossi al detto caro,
      Sclamavan: "Siam cristiani!" e la cervicePorgeano all'empio acciaro.
     
      E forse della vergine alla morte,
      Tal, che sue nozze ambìa,
      Eternamente farsi a lei consorteVolle, e con lei morìa.
     
      Noi pure eternamente in ciel vederti,
      O vergin, sospiriamo,
      E il pregarti n'è gioia, ed esser certiChe in te un'amica abbiamo.
     
      Due menti pie tua spoglia hanno raccoltaE tratta a queste sponde,
      Ambe quell'alme a te devote ascolta,
      E sien per te gioconde.
     
      E chiunque a Fortunula s'inchinaGentile ottenga un core
      Che lieto porti alla beltà divinaImmensurato amore!
     
      E le afflitte, scampate appo quest'araDalle mondane frodi,
      Obbliin lor pene, celebrando a garaDi te, di Dio le lodi.
     
     
     
      SANTA FILOMENA.
     
      Laudate Dominum in sanctis ejus.
      (Ps. 50. 1).
     
      Vidi sembianti di disdegno accesi,
      Quando dapprima infra devoti cuoriNome sonar di Filomena intesi:
     
      E chiesta la cagion di tai rancori,
      Udii fremiti alzar, che così pocoL'unico Ver, l'unico Iddio s'onori!
     
      Perchè, gridavan con alterno foco,
      Perchè non al Signor dell'Universo,
      Ma a novelli suoi santi ognor dar loco?
     
      Culto quest'è risibile e perverso!
      Secoli di barbarie lo foggiaro!
      Distruggerlo omai dee secol più terso!"
     
      De' corrucciati al querelarsi amaroApplaudiron taluni, ed applaudendo
      Senno svolger sublime essi agognaro.
     
      Io non capii qual fosse lo stupendoArgomentar di quegl'ingegni acuti,
      E meditai, nè tuttodì il comprendo.
     
      Alla luce del Bel mi sembran muti,
      Se stiman colpa o ignobiltà un amore


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Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino
1837 pagine 291

   





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