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      Il volgo commossoRipensa, si calma,
      Capisce che il riccoPuò aver nobil alma:
      Insegna a' suoi figli,
      Che pace e lavorDel povero sono
      Salute e decor.
     
      Salve, o di carità sacra fiammellaChe accendi il cor del pio dovizïoso!
      Se a noi mortali fulgi or così bella,
      Qual fulgi tu dell'anime allo Sposo?
      A lui che, tutte mentre a sè le appella,
      Le appella a mutuo affetto generoso!
      A lui che quando cinse umano velo,
      Ci palesò che tutto amore è il Cielo!
     
      Amore santificaTesori e palagi,
      Amore santificaTuguri e disagi;
      Amor sulla terraPuò tutto abbellir,
      L'impero, il servire,
      La vita, il morir.
     
      Amato molto, amato sia il SignoreCh'è modello de' ricchi impietositi!
      Amato molto, amato sia il Signore,
      Modello ai cuori da sventura attriti!
      Amato molto, amato sia il SignoreChe noi vuol tutti alla sua mensa uniti!
      Amato molto, amato sia il SignoreChe per l'anime umane arde d'amore!
     
      Oscuro o potente,
      Di Dio tu sei figlio,
      Fratello degli Angioli,
      Ancor che in esiglio!
      Gran fallo ci avvolseNel fango e nel duol:
      Amiam! ci fia resoDegli Angioli il vol!
     
     
     
      UNA DONNA.
     
      Quoniam mulier sancta es et timens Dominum.
      (Judith. c.8.29).
     
      Nota è a me sulla terra una mortaleChe dal Ciel tutti i doni ebbe più chiari:
      Poch'alme han forza d'intelletto eguale,
      E fior dal meditar colgon sì rari:
      S'alza di fantasìa su fulgid'ale,
      E a' più posati ragionanti è pari:
      Pronta discerne il ver, pronta l'addita,
      E tanta luce è da umiltà addolcita.
     
      Cinta ell'è di ricchezze e di splendore,
      E le aggradano brio, riso, favella;
      Tutte potrebbe del suo viver l'oreIncantar con magìa sempre novella:


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Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino
1837 pagine 291

   





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