Pagina (253/291)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Uscir giulivo il cieco vecchio Aroldo,
      Caramente appoggiando un braccio e l'altroSovra Ioffrido e Clara, ed il canuto
      Ciglio volgendo con amor, ma indarno,
      Ai dolci rai del tramontante sole.
      Que' figli suoi nascean gemelli, e santaTenerezza li univa. Or sola e mesta
      Clara accompagna il cieco padre a seraFuor della torre, perocchè il gagliardo
      Fratel devote ha l'armi alla difesaDel pio Tommaso suo ramingo prence
      Contro i nemici della patria terra.
      Rosseggiava bellissimo un tramontoSulle nevi lontane, e stupefatto
      Pareva il sol che dal romito albergoA salutarlo non venisse il vecchio.
      Ahimè, quell'era di sventura un novoSpaventevole dì! Schiudesi alfine
      La porta del castello, e con velociPassi agitatamente escono Aroldo,
      Clara e più servi; nè il canuto ciglioAi soavi del sole ultimi rai
      Volger si cura. Che avvenia? - Dal campoInfausto messo è giunto. Il pro' Ioffrido
      Contro l'usurpator del saluzzeseSeggio osando tropp'oltre avventurarsi
      Nel calor della pugna, il circondaroL'empie straniere spade, e prigion cadde.
      Speme di riscattar sì cara vitaNutre il barone antico; e vuole ei stesso
      Trar supplichevol senza indugio al truceFortunato invasor, che se talora
      Immolar gode i miseri captivi,
      Talor si placa a ricca d'oro offerta,
      Molto dovendo da sua iniqua sedeOro il tiranno effonder sulle bande
      Dell'alleato provenzal monarca.
      Giunto al margin vicino ove al tragittoNel rigonfiato Pellice è apprestata
      La navicella, Aroldo porge il bacioDel congedo alla figlia. Allora al collo
      Gli s'avvinghia la pia. - Sola a mie stanze


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino
1837 pagine 291

   





Aroldo Ioffrido Clara Tommaso Aroldo Ioffrido Pellice Aroldo