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      E degli esimii studi, onde ammiratoIl vïator che d'oltremonte viene,
      T'onori e dica: "Ben ne' figli brillaDe' prischi forti la mental potenza!"
      Ahi! delle giovin'alme i novi erroriA che biasmate, o corrucciosi vecchi,
      Maledicendo al secolo perverso?
      Che opraste voi per migliorarlo, e proleAd Italia lasciar che alteramente
      Fosse sdegnosa di licenza e scismi,
      E santamente amasse ara, scïenza,
      Cavalleresca fede e patrio onore?
      Provvedete a' crescenti! egregia scolaSien le famiglie a' nati; egregia scola
      Patrizi e dotti alla ignorante plebe;
      Egregia scola per città e convalliLa sapïente carità de' cherci!
      Ah sì! primiero, o Sacerdoti, esempioSiate tra voi di pace e bei costumi!
      Non sia drappel ch'altro drappello imprechi!
      Umiltà vi congiunga imi con sommiSotto l'imper benedicente e sacro
      Dell'Apostol supremo! Ognun di voiDecoro sia del tempio, e sparga incanto
      D'innocenza e di grazia: allor null'uomoLuce di verità cercherà altrove!
      D'Alighier le profetiche rampogneE il supplice sospir profondamente
      Commovean gli ascoltanti. E più commossiFur quando l'egro venerando vate,
      Dopo quella versata onda robustaD'autorevoli detti, e quell'ardente
      Sguardo che nuncio ancor parea di vita,
      Più languid'occhi intorno volse, e sparveIl foco onde suffuse eran le gote,
      E i fianchi più nol ressero, e la sacraTesta cercò dell'origlier l'appoggio,
      E la palpante man tremula corseAl crocefisso, e lo portò alle labbra.
      Presso all'infermo palpitàr concordiGl'impauriti cuori, e mal frenate
      Voci s'udìr di pianto. Il vecchio Guido
      Mirò i piangenti ed accennò silenzio;


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Poesie inedite
di Silvio Pellico
Tipografia Chirio e Mina Torino
1837 pagine 291

   





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