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      Chi conosce il teatro sarà dell'opinione del trovatore: avrà veduto che un'attrice per quanto sia valente, s'ella crede di dover dare alle eroine i tratti degli eroi, essa può far raccapricciare, ma non mai commuovere; se invece l'attrice non è che eroina, cioè donna nel suo più nobile significato, allora le sue lagrime ne strappano molte.
     
      A eterna gloriaIn mezzo al foro.
     
      Ciò non regge colla chiusa. Ma il trovatore parlava dell'intenzione di chi eresse il monumento. Non è egli cosi di lutto ciò che si fa per la ricordanza de' posteri? Si suppone sempre l'infinità dei secoli: e un furore popolare, un terremoto, cento cause possono distruggere oggi ciò che jeri si credeva eterno.
     
      Più non rinvenni che un'infranta pietra....
     
      Piacenza fu, tra le altre città lombarde, spesse volte desolata dalle accanite guerre tra nobili e popolo, e il partito vincente distruggeva non di rado ciò che era stato onorato dal vinto.
     
      Vil giullare cantando....
     
      I trovatori di genere elevato chiamavano giullari i poeti vili e buffoni: e questi non erano già gli adulatori soltanto del volgo. Trattandosi qui d'una storia molto anteriore alla poesia a noi nota de' trovatori, parrebbe che la voce giullare, fosse un anacronismo. Ma è certo che in tutti i tempi vi furono poeti, e particolarmente poeti vili e buffoni: nè a qualunque età questi appartengano, sconviene loro la voce giullare, che significa giocoliere, ciarlatano.
     
      E gli fea cerchioCon ghigni infami la plaudente plebe!
     
      Questa pittura d'anime abbiette profananti un monumento eroico induce a credere, che ciò fosse in un tempo d'anarchia.


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Poesie scelte
di Silvio Pellico
Edizioni Buadry Parigi
1840 pagine 149