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      .... Io la grand'ombraDi Berengario a vendicar mi reco.
     
      Berengario I, dopo gli infelici successi della sua guerra con Rudolfo, fu assassinato a Verona da alcuni congiurati, capo de' quali era Flamberto. Tre giorni dopo Milone guerriero fedele all'infelice imperatore ne fece la vendetta, vincendo i colpevoli e condannandoli al supplizio: così le cronache. Ma secondo questa cantica uno d'essi congiurati, Rasperto, riacquistò potere in Verona, ed ebbe in seguito il favore del re Ugo, che gli lasciò il governo di quella città.
     
      Che al novo italo sire, Ugo....
     
      Rudolfo tenne poco tempo il regno d'Italia: ei dovette cederlo ad Ugo, duca di Provenza, che segnalò il suo dominio con le crudeltà e la perfidia.
     
      .... La grande alma d'Otone....
     
      Pare che debba essere Ottone di Sassonia, il quale circa 14 anni dopo quest'epoca conquistò l'Italia.
     
      Tolto di là tal venerando oggetto.
     
      Leggasi la storia de' bassi tempi e si vedrà quanto fossero frequenti i furti delle reliquie. Un popolo credeva d'appropriarsi la prosperità dell'altro, togliendogli o il corpo o qualsiasi altra reliquia del santo protettore del luogo.
     
      .... Che il nocchier più arditoNell'adriatica laguna inoperose
      Tien le sue sarte.
     
      Che un piccol numero di pirati sparga tanto spavento parrebbe un'esagerazione, se la storia non dicesse come nel secolo XVII i filibustieri, ammasso di pochi audacissimi ladroni, divennero il terrore dei navigatori europei, a segno dì tener talvolta interrotta la comunicazione della Spagna colle colonie americane.
     
      A stento l'arte di Salerno.


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Poesie scelte
di Silvio Pellico
Edizioni Buadry Parigi
1840 pagine 149

   





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