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      - Ebelin mora! Universal rispostaFu del tedesco volgo. Ed obblïato
      Da migliaia di cuori in un dì venneQuanto a lodarlo aveali invece astretti
      La sua mansüetudine, il modestoNon curar le ricchezze, il riversarle
      Sulle infelici plebi, il non mostrarsi,
      Benchè pio verso gl'Itali, men pioVer gli stranieri. Quella dianzi nota
      Serie di virtù splendide cotanto,
      Un incantesimo vil parve ad un tratto,
      Una menzogna. Convenìa disdirla:
      Riconoscenza è grave pondo ai bassi.
      Esultan se pretesto a lor si porgaDi rigettarla, e attaccaticci morbi
      Son odio, ingratitudine e calunnia.
      Conscio de' benefizi innumeratiCh'egli avea sparso, avea creduto ognora
      L'irreprensibil cavalier che stretti,
      A lui fosser d'amor cuori infiniti.
      Le ripetute indegne contumelieLo sorpreser, ma tacque; e sovra tanta
      Pravità de' mortali meditando,
      Arrossì d'esser uomo, e innanzi a Dio
      Umilïossi. E vanamente ancoraStette Satan mirandolo e aspettando
      Il desìo di vendetta e le bestemmie.
      Chiama l'Onnipossente al suo cospettoTutti i ministri spirti, e a Satan dice:
      - Onde vieni?
      E il maligno: - Ho circüitaDell'uom la terra, e non rinvenni un santo.
      Ed il Signore: - O di calunnie padre,
      Non vedestù l'amico mio Ebelino,
      Ch'uomo a lui simil non racchiude il mondo,
      Tanta nel suo dolor serba innocenza?
      E l'angiol di menzogna ambe le labbraSi morse, e disse: - Ov'è il suo pregio? Ei t'ama,
      Perchè, in tuo amor fidando, ei palesataIn breve spera sua innocenza. Il braccio
      Estendi, e più percuotilo, e vedraiSe non t'impreca.
      Ed il Signor: - Non forseGiorni di prova assegno a' retti?


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Poesie scelte
di Silvio Pellico
Edizioni Buadry Parigi
1840 pagine 149

   





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