Pagina (125/149)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non trova, ed ahi! la prima volta è questaChe inobbedito di suo padre è il cenno.
      - Più de' pensier miei tristi or malaugurioM'è il tuo silenzio, ei dice.
      E lo spaventoIn lei crescendo, e a' rai primi del sole
      Splender veggendo le volanti frecce,
      Improvviso s'arresta. - Oh genitore!
      Non c'inoltriam: non odi tu le stridaDegli assassini?
      - Il figlio, il figlio mioForse a morte strascinano: affrettiamci.
      - Deh, padre, ferma! a' piedi tuoi ten prego.
      Io stessa innanzi andronne, e se Ioffrido
      In vita è ancor, di novo al fianco tuoTosto mi rendo, ma te... O ciel! raddurre
      Te vivo a casa allor io posso almeno!
      - Sciagurata, che parli? Orrende coseForse tu vedi e a me non dici. Ovvero
      Fra quelle voci che il mio antico orecchioNon distinte percuotono, tu scerni
      Voci di morte e del fratello il nome.
      Che vedi tu? Che al giovenil tuo orecchioPorta il tumultüoso aere d'atroce?
      - Nulla, o buon padre. Ma t'arresta; pensaChe se tu, giunto appo i nemici, udissi
      L'orribil caso... tu m'intendi... alloraOrfana forse rimarrei nel campo.
      - Me perder temi, e non t'avvedi, insana,
      Che scellerata è tua pietà? Egli muore,
      E tu qui mi rattieni? Il varco sgombra,
      Tel comando, obbedisci.
      All'inusataIra paterna impaurissi Clara;
      S'alzò. Con passi rapidi il camminoMisura il cieco, e strascinata quasi
      La giovinetta il segue. Erasi spersaLa turba intanto che cingea i duo pini,
      E presso a questi il padre e la sorellaArrivan di Ioffrido. Ella più volte
      Erse il ciglio tremando, e insanguinateScorse due salme, e incontanente a terra
      Ritrasse il guardo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Poesie scelte
di Silvio Pellico
Edizioni Buadry Parigi
1840 pagine 149

   





Ioffrido Clara Ioffrido