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      Vidi passare per quelle immonde straduzze centinaia di giovani e vecchi che si dirigevano verso la piazza del Pretorio. Questa piazza diveniva per necessità il centro del movimento. Io mi ci recai pure. Passai però prima dal sagan. Egli mi attendeva. Caifa era con lui, più scompigliato, più confuso, più pauroso e più indeciso che lo stesso Hannah. Ottenni la loro attenzione, e li decisi, facendo loro considerare che, non potendo più indietreggiare, si doveva lasciar agire gli avvenimenti, che si producevano da sè medesimi.
      Caifa uscì per far mettere all'opera la sua gente.
      Hannah mi raccomandò d'eseguire strettamente le sue istruzioni.
      Nel partire incontrai Justus quasi travolto da una immensa folla, che lo portava in avanti come suo capo. La parola d'ordine era sempre la stessa: Abbasso l'acquedotto! rispetto alle offerte!
      I Romani hanno una marcata predilezione per l'acqua e le fontane nelle loro città. Ne fanno un oggetto d'ornamento ed un mezzo d'igiene pubblica. Pilato intendeva illustrare il suo governo a Gerusalemme lasciandovi delle fontane, di cui la città, del resto, aveva ben d'uopo. Egli aveva principiato un acquedotto di venticinque miglia per condurre l'acqua da lontano: monumento d'arte e di pubblica utilità che avrebbe rivaleggiato e forse eclissato l'Acqua-Giulia. Non volendo per quest'opera caricare il popolo di tasse, aveva reclamato ed ottenuto da Caifa, per forza o per amore, quell'imposizione di mezzo siclo che ogni Ebreo è obbligato di pagare al Tempio tutti gli anni, ed il doppio se paga il giorno di Sabato.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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