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      Le cittą di Samaria si vuotavano, tutti andando a vedere le feste di Pilato, che coincidevano con quelle dei Tabernacoli degli Ebrei. Il vasto circo rigurgitava quindi di popolo fin dalla mattina.
      V'erano anche degli Ebrei, ma dei due partiti estremi: l'aristocrazia sadducea, e quella infima plebe che non si classifica, ma si ammonticchia. Siccome da noi non ci sono vestali, il podium era stato riservato alle dame di alto grado, per le quali c'era una sportula apposita di entrata. Le file superiori erano tutte occupate dalle donne, quasi tutte velate; le prime, dagli uomini di condizione pił elevata, magistrati, principi, capi di milizia, preti, antichi ufficiali delle sinagoghe. Una inferriata, non molto alta veramente, li proteggeva dalle fantasie di quelle bestie che avessero voluto cercare altrove che nell'arena un sito per rappresentare la loro parte.
      Ad una delle estremitą di questo ovale, a nove o dieci piedi al di su dell'arena, si trovava la loggia di Pilato - rimpetto al podium - separata dagli altri spettatori soltanto da una corda di seta ed oro, tesa ai due lati, dalla graticola di ferro ai gradini superiori. Sul davanti, sopra due sedie d'avorio incrostate d'oro, siedevano Claudia Procula, con ai piedi dei cuscini di seta azzurra ricamata di argento, e Pomponius Flaccus che li poggiava sopra un tappeto persiano. Dietro ad essi il seguito delle loro corti e degli ufficiali. Pilato occupava un seggio speciale un po' pił lungi, come mastro dello spettacolo; poichč a Gerusalemme non vi erano come a Roma edili o direttori speciali per questo oggetto.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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