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      Finalmente venivano i sei condannati alle bestie, ma armati questi di tutto punto, eccetto la corazza e lo scudo. Menahem era fra costoro; i legionarii gli scortavano.
      Quando apparvero nel circo, un grido immenso echeggiò in mezzo alla folla: Gloria ai figli d'Israele: coraggio, coraggio! Poi seguì un silenzio che faceva fremere. I condannati non pronunziarono una parola. Tutti avevano il passo sicuro, l'aria calma, l'aspetto dignitoso, quasi andassero a compiere un sacrifizio religioso.
      Menahem camminava, la testa alta, lo sguardo9 perduto nel cielo, come se avesse voluto squarciare il velarium, e incontrare nel firmamento lo sguardo, il sospiro, il bacio forse, ch'e' vi cercava. Moab scorreva degli occhi ansiosi le gradinate dove stavan le donne, visibilmente inquieto, concentrando tutta la potenza della sua vita in quegli sguardi investigatori. Percorsero così tutta l'arena da dritta a sinistra, tenendo il dosso voltato al podium, durante la metà del loro passaggio.
      Io stava rimpetto a quella parte dell'anfiteatro. Allorchè i condannati arrivarono sotto la loggia di Claudia, alla vista quindi delle donne che avevano preso posto nel podium, osservai un brusco movimento di una di queste, che era seduta in prima fila, all'istesso livello della moglie di Pilato. Mano mano che i condannati avanzavano verso quella parte dell'arena, la agitazione di quella donna aumentava. Ella si alzò e spinse il suo corpo sì avanti, sì avanti, che un'altra donna seduta vicino a lei, la prese per la vita onde tenerla.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





Gloria Israele Claudia Pilato