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      Il coccodrillo si dibattè ancora alcuni minuti, poi, nell'ultimo spasimo dell'agonia, slanciò a dieci passi lontano Moab svenuto, tanto per l'orribile fetore della bestia quanto per lo sforzo fatto.
      I guardiani del circo accorsero allora, onde spazzare quelle carcasse, e trovarono Moab ancora vivente.
      - Grazia, grazia, cominciò a gridare la folla.
      Ma avanti che Pilato avesse tempo di decidersi, Claudia aveva alzato la mano col pollice ritto come le vestali romane. La grazia era accordata. Si trasportò Moab per la sanavivaria, e lo si lasciò alle cure dei medici.
      In pochi istanti, gli schiavi sbarazzavano l'arena, ed aprirono alcuni vomitorii onde disinfettare l'aria il più presto possibile; poi con dei rastrelli coprirono di sabbia le pozze di sangue. La seconda parte dello spettacolo principiava.
      Le trombe suonarono.
      Il direttore dei giuochi fece aprire una porta di fianco, e sei cavalieri entrarono nell'arena.
      Erano sudditi di Aretas re di Petra. Le loro tuniche gialle armonizzavano coi loro visi bruciati dall'alito del deserto, e coi loro magnifici cavalli neri della Numidia. Portavano sul capo un superbo turbante celeste, colore della loro tribù, ed erano armati di spade, giavellotti, pugnali, e d'uno spiedo. I cavalli non portavano sella nè briglie.
      Dal lato opposto del circo, si condussero i sei condannati vestiti di una leggera tunica rossa, la testa ed i piedi nudi, armati soltanto di una daga romana.
      I cavalieri fecero il giro del circo, e si fermarono in isquadrone sotto il podium.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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