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      Che aveva guadagnato questo popolo ad essere liberato dai Macedoni? L'intolleranza, la miseria, la solitudine. Il mondo si chiudeva intorno a lui; questo mondo era il peccato, l'inimico, l'impuritą, peggio ancora che sotto le leggi del grande legislatore; la riserva che egli aveva imposto, aveva preso sotto i Farisei le proporzioni di un delitto. I Maccabei non emanciparono la nazione ebrea; la fecero soltanto cangiare di giogo.
      Ecco da quali antenati io discendeva; ecco a qual setta io apparteneva. La mia famiglia, sadducea e gente da guerra, aveva nelle vene una goccia di sangue degli Asamonei; mio padre le infuse poi una goccia di sangue straniero.
     
     
     
      VI.
     
      Io pensava a tutto questo, o per dir meglio tutto questo scorreva nel mio pensiero, come l'acqua d'un fiume passa sotto i nostri piedi, mentre che dall'alto del ponte noi contempliamo un lontano paesaggio perduto nell'ombra. Le due parole di Cneus Priscus «lo conosco» rilevate da un tal tuono amabile, che nella bocca di quel carnefice degli ebrei diveniva sinistro, fiammeggiavano dinanzi al mio spirito, e lo assorbivano.
      La mia tempera non č di quelle che piegano sotto la paura. Io creava il pericolo per avere la gioia dell'emozione. Lavoravo da due anni ad infiammare la Giudea come gli altipiani di Puteoli, onde dare la caccia ai miei nemici. Non m'ero per nulla nascosto, nč stato in guardia, senza ostentazione perņ nč storditezza; in guisa che tutti sapevano che io ispirava ed incoraggiava tutto ciņ che aveva forma d'odio contro i Romani.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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