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      - Io mi muoio di questo amore, Maria.
      - Non te ne chiedo tanto. Vuoi tu, puoi tu salvar Giuda?
      - Maria!... ma io t'amo. Non comprendi dunque tu che io ti amo, e che se Giuda ritorna....
      - Bisogna ch'io lo strappi a quella donna, a qualunque prezzo: capisci? bisogna ch'io glielo strappi.
      - S'egli fosse nella gabbia d'un leone, sotto le zampe d'acciajo di una tigre, non esiterei un istante. Non ci vedrei nessun pericolo.
      - Va, sarai pagato, per Dio, del tuo pericolo, usurajo, poltrone.
      - Maria, io t'amo: mi ucciderò dopo, se vuoi.
      - Cosa ti occorre dunque? parla, vigliacco, confessa i tuoi desiderii. Vuoi forse che io ti getti il mio amore alla faccia?
      - Un giorno, Maria, un'ora, ed io arrischio tutto. Io smuoverò il cielo, abbrucierò il palazzo d'Erode per arrivare fino a lui, per strapparlo dalle braccia, intendi? dalle braccia di Claudia.
      - Tutto, tutto: io ti darò tutto, purchè tu riesca a liberare Giuda. M'hai tu compreso? tutto.
      Justus era caduto ai piedi di Maria e li baciava con ebbrezza, sclamando:
      - Gli è che io ti amo tanto, Maria! Gli è che traverserei il deserto sopra le mie ginocchia per arrivare fino a te, Maria! Un anno, un anno intero, mio Dio, ho sofferto il supplizio di vederti nelle braccia d'un altro, di sentire il rumore dei suoi baci, di sfiorare il soffio delle tue carezze. Mi sono trascinato la notte sotto le tue finestre, come un essere che striscia, per aspirare un profumo che trapelasse dalla tua camera, ed ho inteso.... Dio mio! e non sono ancora pazzo!
      - Ma di che hai d'uopo ancora, cosa vuoi?


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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