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      La seconda notte, e' fu più fortunato. Egli vide entrare l'uomo alla quarta ora, ed uscire alla sesta.
      All'indomani, il progetto fu fissato con Justus cui un primo bacio rubato a Maria rendeva più audace. Justus riportò alla giovine donna, che la notte seguente avrebbero tentato la mia liberazione. Un secondo bacio rese Justus più che audace, temerario. Di che si trattava, in una parola? Oh! la era semplice come un matrimonio disfatto per mancanza di dote. Ma quella notte pure la buona stella di Justus che favoriva le sue correrie di baci nei miei dominii, gli preparò un insuccesso. Le cattive azioni hanno quasi sempre l'incoraggiamento della provvidenza. Bisogna essere eroico in ogni maniera, per far il bene. La notte seguente però i miei due amici furono ricompensati delle loro pene, e della loro devozione alla mia disgrazia. Quando ci penso, mi sorprendo ad allocchire: quel miserabile Bar Abbas era proprio ammirabile! Rischiava la vita, perchè? Certo, non per dei baci, e neppure per distrarsi.
      Alle cinque della notte, un uomo avviluppato nel suo nero mantello rasentò il muro del giardino, senza guardarsi intorno, senza preoccuparsi di essere o non essere scorto, la testa bassa, a passi lenti. Arrivato alla piccola porta, cavò di tasca una chiave, aprì, entrò, e respinse la porta che si chiuse con fracasso. Si sarebbe detto che fosse il padrone di casa. Justus e Bar Abbas, che si trovavano più lungi in un incavo del muro, videro tutto ciò, senza soffiar motto. Poi, quando l'uscio fu chiuso, Bar Abbas afferrò la mano di Justus, che gli parve agghiacciata, e gli disse: - andiamo!


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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