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      - Domani, caro medico, è ancor lontano. Siamo appena a mezzanotte.
      - E mezza. Sta bene, ti do la chiave. Ma non puoi dirmi cosa vai a fare in quel sito? Io credo, che è per, per.... vorrei pur addimandar la cosa con una parola pulita.... Ah eccola: per rubare.
      - Folgore del Sinai! per chi ci prendi tu dunque, imbecille.
      - Ma, vi prendo per delle persone delicate che vanno di notte ad alleviare i ricchi del loro superfluo.
      - Ebbene, marrano, t'inganni.
      - In questo caso, virtuoso cittadino, te ne faccio le mie scuse. Avresti tu dunque, lì dentro, un intrigo d'amore?
      - Ah! e se ciò fosse?
      - Allora ti offrirei i miei servizii.
      - Tu m'hai l'aria d'un famoso compare. Dopo tutto, vediamo. Sei di casa, tu?
      - Un poco.
      - Vuoi tu guadagnare... Hai dei bezzi, Justus?
      - Sì, una ventina di sicli.
      - Senti? vuoi guadagnare dunque una ventina di sicli, lasciando a me, ben inteso, il dieci per cento?
      - E perchè no? purchè ciò che mi domandate non sia troppo pesante.
      - È leggiero, come l'ordinario mio desinare. Si tratta soltanto di guidarci.
      - Dove, se la domanda non è indiscreta?
      - Lì dentro.
      - Voi siete dunque curiosi di visitar il palazzo dopo mezzanotte?
      - Noi siamo curiosi di trovare un amico che si è smarrito in quegli appartamenti.
      - L'è una bisogna filantropica. Vediamo, raccontatemi come sta la cosa. Chi è codesto amico? come mai si è desso smarrito colà? Cosa cercava?
      - Te lo dirò, camminando.
      - Non mi piace conversare camminando. Spiegati prima.
      - Avrei dovuto principiare coll'ucciderti, e prenderti la chiave, disse Bar Abbas.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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