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      Uno spesso tappeto di Bactriana copriva il suolo, di cui faceva un'ajuola di fiori. Il letto era basso, largo, in scaglia di tartaruga del Gange a riflessi d'oro. Aveva la forma di una conca marina poggiata sopra un piedestallo, di avorio di Troglodite e d'oro, che simulava le onde.
      Della lanugine di uccelli d'Africa, rinchiusa in una splendida stoffa persiana, riempiva la conca. Un baldacchino di stoffa ricamata di perle del golfo Persico e della Taprobana, di diamanti e di tutte le sorta di pietre preziose, copriva il letto come una tenda. Una coperta di porpora che valeva un milione di sesterzi, si stendeva sopra le lenzuola di tela d'Egitto, e sopra i guanciali di tela delle Indie. Lungo i muri correva una fila di guanciali di seta bianca trapunta a fiori, alcune sedie d'avorio; un immenso specchio racchiuso in un cerchio d'oro cesellato, sostenuto da due schiavi agginocchiati, in bronzo di Corinto, stava dinanzi la finestra; e nel mezzo della stanza, un piccolo letto d'ebano addobbato di cuscini bianchi e rossi ove Claudia si riposava mentre le schiave finivano la sua acconciatura della sera e del mattino. Vicino allo specchio, sopra un zoccolo di lapis-lazzuli si ergevano due vasi murrini della Caramina, di un valore incalcolabile, - regalo di Tiberio - e ripieni di fiori esotici nati e schiusi nelle conserve del palazzo.
      La camera era rischiarata da alcuni candelabri d'oro posti ai quattro angoli. Un profumo inebbriante impregnava l'aere. La porta a vetri colorati che dava sui terrazzo fu chiusa; ma quando un lampo infiammava il cielo, si vedeva quella porta cangiarsi in un rabesco di mille colori.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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