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      Tutto ciò, ti colpisce e ti esalta. Quella giovinetta aveva nelle vene del sangue d'Augusto. Che importa a te, che quell'imperatore sia stato trattato di effeminato da Sesto Pompeo; che Antonio lo abbia rimproverato di avere comperata l'adozione di Giulio Cesare a prezzo della sua infamia: che Lucio, fratello di Antonio, l'abbia accusato di essersi prostituito in Ispagna a Aulus Hirtius per trecentomila sesterzii; ch'egli fosse adultero, dissoluto, che s'imbragasse nelle orgie delle dodici divinità ignude?... Egli era Cesare39.
      - Io non ci pensava.
      - Veramente! Eppure quella ragazza aveva per madre Giulia: gli è tutto dire; e per padre un poco quello schiavo Telefo che cospirò contro Augusto, e un poco quegli altri schiavi Andasius ed Epicade che vollero rapirla da Pantellaria40. Che t'importava? La giovinetta era sempre della famiglia di Cesare. Serviva a Capri ai piaceri più vituperosi. Tu lo sapevi; più ancora, lo vedevi coi tuoi occhi. Che monta! la domandasti in isposa.
      - Ecco il mio fallo.
      - Credi? Ma Sejano la voleva egli pure. Il commediante Accius la domandava; il buffone Trullus, lo schiavo Parthenius, Nisia il mezzano la domandavano altresì. Perfino il grammatico Seleuco, Pansa il parassita, e Ortalus l'ombra, si posero della partita. Tiberio preferì te, o eroe di Hispalis. Quella gente gli sembrò pericolosa troppo per avere in moglie una nipote d'Augusto. Tu lo rassicuravi. Per te, un posto di procuratore nella più ignobile delle provincie Romane, bastava. Questo straniero, che veniva sì da lontano a battere alla porta della fortuna, doveva trovarsi soddisfatto d'intravedere la mano della nipote d'Augusto, e di andare a governare una provincia della Siria, sotto quell'ubbriacone di Pomponius Flaccus, che può a sua voglia licenziarlo come un servo.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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