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      Ero stato colpito dal sembiante d'Ida, al circo. Ne avevo accarezzata l'immagine immergendola sempre pił nel mio cuore durante un mese, e la trovavo pił bella ancora, pił diabolicamente seducente. Il mio amore era scoppiato come un vaso che rinchiude un liquore fermentato. Doveva io resistere alla mia follia? Dovevo cedervi, sposarla, salvo, una volta saziata la passione, a ripudiarla, ad ucciderla, ed uccidermi con lei? Ma, anzitutto, consentirą ella a codesto matrimonio se io oso proporglielo? Che agguato mi si tendeva? E c'era poi un agguato? Io era idiota, ridicolo.
      Meditavo tutte queste ed altre mille stravaganze avanzando lentamente sulla strada di Gerusalemme. Tentai di distrarmi.
      Mi recai la sera presso Hannah, e gli resi conto del mio viaggio. Fu incantato dell'acquisto del Nazzareno. Gesł aveva fatto, e non senza successo, le sue prime armi in Gerusalemme. Hannah l'aveva scorto, ne aveva inteso a parlare; ed era ora pił ardente di me stesso. Aveva veduto Claudia, che l'aveva ammaliato.
      Claudia gli aveva tenuto un linguaggio pił preciso. Si trattava inoltre di spiegare perchč Pilato, il quale aveva l'aria di dormire e vegliava con ambi gli occhi, avesse fatto venire una legione di pił nella Samaria, un'altra in Galilea, una terza a Betlemme, ed aumentato di varie coorti la guarnigione stessa di Gerusalemme. Claudia fu esplicita, chiara, senza reticenze. Ella disse al sagan:
      - Pilato vuol essere proconsole in Ispagna suo paese. A Roma si compra tutto. Noi non abbiamo denaro.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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