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      Ida aveva ricevuto questa comunicazione da due giorni, allorchè io picchiai alla sua porta.
      In questa situazione, si comprende la proposizione che mi venne fatta da Moab. Occorreva a quella povera giovane un angolo per ricoverarsi, poichè era decisa ad abbandonare la casa di marmo ed il delizioso rifugio donato da Pilato.
      Ida, nonpertanto, sperava ancora nel ritorno del suo amante. Non poteva rendersi conto di ciò che era accaduto, e come in alcuni minuti avesse potuto rompersi un legame tessuto d'oro e di raggi per due anni. Per determinarla era mestieri un colpo decisivo.....
      Moab stava per portarlo.
      Egli si recò da Pilato.
      Lo trovò in un piccolo appartamento nella torre Mariamna, molto poco ed assai semplicemente ammobigliato. Dappertutto c'erano soldati romani, cosicchè l'avresti detto alloggiato in un accampamento in tempo di guerra. Moab fu introdotto appena fece dire qual era il suo nome, e che veniva da Berachah.
      Una certa emozione si dipinse sul viso di Pilato. L'aspetto di quell'uomo gli faceva ricordare tante cose, tanti giorni felici, irrevocabilmente tramontati! Imperciocchè Pilato era davvero cupamente triste, pallido più del solito, e come consunto da una febbre che non gli dava tregua. Lo si sarebbe detto convalescente. Aveva ancora il braccio avvolto in un pezzo di stoffa.
      - È accaduta qualche disgrazia? gli chiese Pilato ansiosamente.
      - La disgrazia sta di casa da noi, rispose Moab, non può dunque più arrivare.
      - Parla, allora. È Ida che t'invia?
      - No. Ella non conosce il passo che io faccio.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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