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      Ella mi ripetè ancora che amava un altro, e che non mi amava. Le risposi che io saprei farmi amare un giorno. La lasciai non più tranquilla, ma più rassegnata.
     
     
     
      XXII.
     
      Era stato convenuto fra Hannah ed Ida, dopo la mia visita, che avremmo prestato il giuramento del matrimonio, e che io le avrei dato il mohar (regalo di nozze) la sera della festa del Purim. Era stato pure convenuto che l'anno della vergine, che doveva, secondo il rito, scorrere fra questo giuramento e quella sera fortunata in cui io squarcierei il suo velo, la bacerei sulla bocca e la condurrei nella mia casa, che quest'anno, dico, sarebbe accorciato - la qualità di donna divorziata il permetteva, - e che l'ultima cerimonia avrebbe luogo la sera della festa del paschah. Ahimè! come l'uomo, che è fatto, dicono, ad imagine di Dio, è giuoco degli avvenimenti e delle vicende del caso!
      La festa di Purim è appo di noi un'orgia celebrata alla più grande gloria di Dio.
      Fu istituita a Babilonia onde perpetuare la commemorazione della morte d'Aman, e l'esaltazione di Ester. Ottantacinque anziani si opposero all'adozione di questa festa persiana, quando Mordecai la propose la prima volta; ma fu adottata malgrado ciò. Il popolo ebreo la celebrava dovunque. A Gerusalemme la diveniva un delirio, dopo esser stata il sospiro di tutto l'anno. Io aveva ora l'anima traboccante di gioia, seguii quindi l'esempio degli altri.
      All'alba, Bar Abbas batteva alla mia porta. Egli ritornava appositamente per la festa. Più tardi arrivò Justus, e andammo insieme alla sinagoga.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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