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      Ma nello stesso tempo un altro grido risuonò al disopra di tutte le voci, quello del Rabbì di Nazareth, che indietreggiando come spaventato fino al fondo del tablinum, esclamò:
      - Come! noi siamo qui in casa della ganza di Pilato! L'amante di Pilato è la sposa!
      Il sagan ed io sapevamo soltanto che Ida era stata l'amante di Cajus Crispus, il quale consentiva finalmente a riconoscerla come moglie per ripudiarla. Nessuno sospettava che Ida fosse qualcosa di peggio: l'amante di Pilato.
      S'imagini quindi l'effetto di questo grido del Rabbì, la portata di questa accusa.
      Tutti quegli Ebrei, che per la loro posizione dovevano mostrarsi zelanti, si trovavano in una casa considerata come impura, e pel carattere della donna, e per la frequentazione dello straniero. Impuro! era la folgore sul capo dell'Ebreo!
      La parola del Nazareno fu in effetto come il fulmine.
      Le mani protese nell'attitudine della maledizione, gli occhi spalancali, tutta quella gente principiò ad indietreggiare, rinculando, non potendo staccare lo sguardo da quella magica figura.
      Alla voce di Gesù, Ida alzò gli occhi, e riconoscendo il Rabbì, cadde in ginocchio, fissò il suo sguardo divaricato ed ardente su di lui, gli tese le braccia, e mormorò:
      - Fratello, fratello, abbi pietà di me.
      - Terremoto del Sinai! gridò Bar Abbas, non ci mancava altro; ecco mia nipote! Sono in famiglia alla fine.
      La mano d'Ida era caduta dalla mia, ed io mi copriva il viso. L'anatema era sceso sul mio capo.
      Dopo un simile scandalo, l'unione con Ida diveniva impossibile.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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