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      E poi dell'aceto che si dà l'aria di vino, o una bevanda che non vi resta tre minuti nel corpo. Ma, non fa niente, ciò val sempre meglio che i manicaretti equivoci della vecchia Phlogis, la quale principia sempre dal posare i suoi denti sul piatto, per timore d'inghiottirli. Poi si chiacchiera bene quando lo stomaco è convenientemente soppannato. Si può permettersi di sbadigliare piacevolmente se la conversazione vi annoja. L'arguzia sbuccia sola se la cicalata vi garba. Infine, sta sempre bene il premunirsi contro l'incertezza del domani.
      Ordinariamente, Hannah faceva pranzare Bar Abbas con i suoi famigliari. Quella sera, l'ammise alla propria tavola; soltanto lo si relegò al posto dei parossiti, che prendevano a volo ciò che restava delle vivande servite agli altri convitati. Bar Abbas, difatti, brontolò durante tutta la cena, altercò col servo che gli versava da bere, perchè non gli riempiva mai interamente la coppa. La cena finita, il sagan gli fece cenno di seguirlo, e lo condusse in una stanza remota, ove egli si ritirava quando aveva bisogno di raccogliersi. Bar Abbas, già malcontento della parte che gli era toccata a tavola, promise a sè stesso di tener sodo e di giocar forte, poichè Hannah aveva bisogno di lui, e di rifarsi. Hannah, dal suo canto, sapendo con qual uomo avesse a fare, non perdette tempo in preliminari. D'altronde sembrava vivamente eccitato.
      - Ida, diss'egli, è proprio quella nipote che vendesti un dì a Cajus Crispus, o a Pilato?
      - La stessa, appuntino, salvo i cangiamenti causati dall'uso e dal tempo, rispose quel cinico.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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