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      Dai muri di questo gabinetto pendevano delle stoffe di seta color di giacinto rilevate di porpora106 e ricamate in oro e in perso. Due intermedii di finestre erano coverti di specchi dal su in giù. Il soffitto, di cedro d'Africa scolpito, sembrava un pergolato dalle foglie d'oro, e dai grappoli d'argento e di pietre preziose. Un magnifico tappeto di Smirne ricopriva il mosaico del suolo in lazulite, agate e smeraldi, poichè la stagione era fredda, benchè il sole entrasse a iosa dalle due finestre aperte sui giardini. Alcuni dipinti poco modesti ornavano gli assiti delle finestre, ed alcuni quadri, anche questi poco decenti, pendevano dalle pareti; finalmente alcuni seggi coperti di cuscini ricamati.
      La schiava che attendeva alla porta chiese a Claudia, chi doveva lasciar entrare durante la teletta.
      - Il Rabbì di Nazareth soltanto, rispose Claudia, se si presenta. L'ho fatto domandare fin da ieri sera.
      L'opera delle schiave addimandate cosmetes non durava a lungo con Claudia, la quale non metteva che di rado un po' di rosso sulle labbra. Chi legge ricorderà la funzione ch'ella esercitava a Capri presso di Tiberio. Un poeta aveva cantato di lei, sotto il nome di Tais: Tam casta est rogo Thais? Immo fellat: Perchè mai Tais è così casta? perchè la sua bocca non lo è punto.
      Del resto, nè capelli posticci, tagliati ad una fanciulla d'oltre Reno, ed intrecciati da un'artista del Velabro: nè capelli tinti in biondo, dopo essere stati lavati alla calce, colla pomata del Gallo del circo Massimo; e neppure denti falsi, nè false sopracciglia.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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