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      Il Rabbì aveva un'influenza imperiosa sopra la complessione accasciata e nervosa del suo ammalato. Bastava accarezzarlo della sua mano amica, o semplicemente avvilupparlo del suo sguardo profondo e gioioso, per far sì che Lazzaro sentisse un sollievo alle sue sofferenze e si addormentasse nella calma. Laonde, il Rabbì era onnipotente in quella casa di Bethania. Allorchè il messaggiero delle due sorelle fu di ritorno con la sua risposta di consolazione, Lazzaro peggiorava. Poi, il giorno stesso che noi lasciavamo il Giordano per risalire a Gerusalemme, egli ebbe una crisi fulminante, dopo la quale le sue membra s'irrigidirono, la respirazione cessò, la sua pelle s'agghiadò ed i suoi occhi divennero vitrei.
      Le due sorelle lo credettero morto.
      L'ebreo è il solo popolo del mondo forse che non abbia il culto della morte. La morte per l'ebreo è una contaminazione. Abramo, che doveva a Sara delle compiacenze le quali rasentavano l'infamia, appena la vide morta, gridò: Seppellite la mia morta lungi dai miei sguardi. Giacobbe si diede appena il tempo di mettere una pietra sulla tomba di Rachele e continuò il suo viaggio colle sue gregge. Tiberiade è una città impura per gli Ebrei, perchè è costrutta in parte sopra i sepolcri di generazioni sparite dalla memoria degli uomini. L'ebreo scaccia il morto dalla dimora dei viventi, lontano, nei sinistri burroni, in preda allo strazio delle iene e dei cani. Nè fiori, nè alberi, nè ricchi monumenti, come appo i Romani. Un buco nella roccia è la tomba d'un re.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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