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      Se la madre di Giacomo e di Giovanni, quella piccola e petulante mestatrice seccante che aveva chiesto al Rabbì un posto più considerevole pei suoi figli, fosse stata lì, avrebbe pianto di gioia. Gesù invece si turbò; io impallidii. Noi indovinammo quale sarebbe stata la conclusione della conferenza. Ma l'aria offesa che mostrò Gionata del trovarsi in un simile luogo, quantunque si fosse fermato sulla soglia della corte interna, il contegno pressante manifestato dai discepoli, il mancare di buone ragioni per evitare questa esposizione dei suoi principii, cui si aveva diritto di chiedergli poichè egli insegnava nel tempio, impedirono a Gesù di rifiutare o protrarre il convegno. Accettò dunque, e la riunione fu fissata pell'indomani in casa del sagan, all'ora ottava.
      L'ora era avanzata, e temendo di trovar chiuse le porte della città, io discesi con Gionata a Gerusalemme117.
      All'indomani di buon mattino, Gesù si presentò al Tempio. Bar Abbas si recò da Ida.
      Il Rabbì, da alcuni anni, insegnava sotto i portici di Salomone; e mai la polizia del Tempio, od i dottori del gran Consiglio, non gli avevano opposta la più piccola difficoltà; benchè, in ogni tempo, i suoi precetti fossero stati contrari alle leggi di Mosè, ed all'insegnamento dei successori di Hillel. Il sanhedrin era il solo giudice delle dottrine che si professavano, e solo aveva il diritto d'accordare il permesso di predicarle. Questa volta, siccome la lotta fra i partiti ed il Rabbì aveva cominciato, taluni degli anziani avendolo trovato a parlare in pubblico, gli chiesero, in virtù di quale autorizzazione egli esponesse i suoi principii.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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