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      Per via egli aveva appreso la sorte di Justus.
      Ida, udendo la voce del sagan nell'andito, ebbe vergogna di lasciarsi sorprendere, origliando alle porte. Uscì dunque immediatamente dal gabinetto, ove Claudia s'installava e passando pel quale Hannah entrava nella sala ove noi eravamo col Rabbì e Gamaliel, chiudendo la porta. Il sagan non aveva traversato il suo piccolo appartamento per non svelare a Claudia la presenza d'Ida. Questa aspettò un momento, restò un istante alle scolte, e non udendo più nulla cedette all'invincibile interesse che le ispiravano le mortali lotte di suo fratello col gran Consiglio, e s'insinuò di nuovo nel gabinetto. Claudia vide entrare in quella oscurità un'altra persona e non si mosse. Ma quando il Rabbì ebbe detta la sua ultima parola, quando Gamaliele rivelò la cospirazione contro i Romani, che covava in tutta la Palestina, Claudia pensò che quella persona misteriosa, sopraggiunta lì, a fianco di lei, ne sapeva di già troppo. All'ultima frase del Rabbì, un grido soffocato, o piuttosto un sospiro prolungato sfuggì dal petto della fanciulla. Claudia allora l'afferrò pel braccio e le dimandò:
      - Chi sei tu?
      - Ah! mi fai male, gridò la sorella di Gesù.
      Claudia si ricordò quella voce, e aprendo la porta dell'andito, trascinò seco Ida, e la riconobbe.
      - Sei ancora tu? ruggì la terribile romana. Per chi sei tu qui? perchè tremi tu?
      Ida perdette la testa. Vedendo quel viso pallido dall'emozione, quelle labbra tremanti, quegli occhi fiammeggianti ribaditi su lei, la Galilea si sentì svenire.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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