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      Io non comprendo la politica, la libertà, l'autorità dell'uomo sull'uomo: io comprendo l'eguaglianza di tutti, sotto la supremazia di Dio. Che m'importa che il mio padrone si chiami Tiberio, Erode, Faraone, o Salomone, se è un padrone? Or di padroni io non ne conosco che uno, quegli che assume la rappresentanza di Dio sulla terra e lo imita per la misericordia e la verità. Il Romano non è mio nemico: io non combatto che il malvagio, e colui che si impone alla mia coscienza. Le vostre vanità di classi e di razze non mi toccano punto; io le ignoro: esse sfuggono alla mia intelligenza.
      - Rabbì, rispose pacatamente il sagan, non è più il momento di discutere. La mosca non chiede al ragno: perchè mi prendi nella tua ragnatela? Tanto peggio per la mosca se non si sforza di stracciare la tela in cui è presa, e se non cerca di fuggire. Noi ti offriamo di essere con noi, padroni o martiri, come avverrà. Saremmo sciocchi se ti permettessimo di essere contro di noi, di fare diversione al nostro intento per un altro intendimento che disdegniamo di analizzare. Tu non comprendi la patria, non comprendi la nazione, non comprendi la libertà; ammetti lo schiavo; chi sei tu dunque? Tu ci proponi la mostruosa autocrazia di Dio, incarnato in un uomo....155 Codesto è delirio! Tu non sei degno di vivere.
      - Perciò io non lo chiedo punto, disse Gesù.
      - Però rifletti ancora, o Rabbì, durante questi pochi minuti che la mia benevolenza ti accorda. Tu hai una madre, una sorella, degli amici, sei ancora giovane, hai uno spirito elevato, un grande tatto, molto sapere e una grande confidenza in te che prende tutte le forme della fede.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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