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      Ida con poche parole, male articolate, espose la posizione di suo fratello, il pericolo che egli correva tale quale Maria glielo aveva spiegato, e che Pilato conosceva già pei rapporti dei suoi agenti.
      Vi sono delle posizioni inesorabili, che impongono certe delicatezze, cui sembra impossibile obliare o violare. Tale era quella di Pilato rimpetto ad Ida. Egli non l'aveva amata. Ella veniva, ella che l'aveva amato ed era stata abbandonata, a supplicarlo di salvar suo fratello, disonorato da lei, disonorato da lui, ma in pericolo di morte. Tutto vietava all'amante ed all'amata il minimo ritorno verso il passato, la più piccola reminiscenza d'un amore messo allo scarto, e che non poteva in nessuna maniera esser richiamato in scena, in questa circostanza, esso, fomite di voluttà, per assumervi le sembianze della pietà. Non pertanto il cuore, che deride sempre la ragione, non tenne nessun conto di queste convenienze nè dalla parte di Pilato, nè dalla parte di Ida e dimenticando l'una il fratello, l'altro la moglie, si lasciarono andare alle memorie passate. Pilato aveva a spiegarsi; Ida a giustificarsi. Moab aveva gittato in fra di loro un equivoco; Claudia un pericolo; io un pretesto. Tutto ciò era stato in seguito posto in chiaro. Ma essi erano ancora in sul broncio, e si trovavano uno rimpetto all'altro, esigendo non più un ritorno all'amore, che pareva impossibile, ma una restituzione di stima, che era un dovere. Non ho mai conosciuto i particolari di questa scena breve, febbrile, rapida, tenera, piena di passioni, e che sarebbe forse stata coronata da un bacio, se il rumore degli agenti del tempio, non li avesse richiamati alla terribile situazione del momento.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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