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      Tutto ciò al nord-ovest della città. Su quel rialzo di terreno, venivano suppliziati i ladri, gli assassini, i pirati, gli empii, i traditori, i rivoltosi, i falsi profeti, ed i falsi rabbì.
      Il Rabbì di Galilea andava a frangervisi come falso messia, empio, ribelle.
      La sua condanna era sopratutto politica.
      Giuseppe mi aveva presentato al centurione come colui a cui egli doveva consegnare il cadavere concesso da Pilato, ed aveva posto a mia disposizione il suo giardino, il giardiniere e sè stesso.
      Egli aveva probabilmente indovinato le mie intenzioni.
      Ascendendo il colle dei supplizi, Maria mi raggiunse col fiasco del vino narcotizzato. Le indicai allora Lentulus, un uomo da quarantacinque a cinquant'anni, dal viso bitorzoluto, il naso rosso, il cranio calvo, le labbra pendenti, gli occhi infuocati e lagrimanti - in una parola, il campo di battaglia ove tutti i vizii avevano fatto ressa, e lasciato le loro ruine.
      Io non poteva agire direttamente su quel Romano.
      I miei tentativi avrebbero avuto l'apparenza di una grossolana corruzione, e sarebbero certamente andati a vuoto. Lasciando agire Maria, tutto ciò ch'ella otterrebbe, e non importa a qual prezzo, per non importa qual mezzo, acquistava il sembiante di una tenera seduzione, di una profonda affezione pel condannato, di una faccenda di cuore, che giustificava nell'istesso tempo e chi la intraprendeva e chi cedeva, ed aveva un grande valore morale. Maria, d'altronde era ancora così bella, aveva la voce così dolce, il viso così carezzevolmente seducente, la parola così penetrante, il fascino così assoluto, che nessuno avrebbe avuto il coraggio di condannare il legionario voluttuoso se avesse subìto una malìa, a cui lo stesso austero Rabbì di Nazareth non avrebbe potuto sottrarsi.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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