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      Ratazzi è oggidì partigiano del progresso lento, ma continuo - ovvero, conservatore progressista. Parlando del terzo partito, completerò il suo ritratto col programma del partito suo. Però debbo aggiungere, che dopo il suo ritorno da Parigi, il commendatore Ratazzi è tutt'altro uomo. Non si vede il sultano delle Tuileries impunemente, se non si hanno coscienza, principii, propositi, interessi determinati e considerazione di sè altissima - tutto di bronzo. Ratazzi è tornato partigiano ad ogni costo dell'alleanza francese. Egli ha assunto la parte difficilissima di moderatore - parte che avrebbe consunto innanzi l'ora lo stesso Cavour, se questi non si fosse di tempo in tempo ritemperato con dei colpi di audacia, con delle risorse di genio, ma disperate, alle quali l'onestà e la prudenza del signor Ratazzi non si piegheranno mai di ricorrere. Ratazzi andrà al potere prestissimo - prima forse che questo libro venga alla luce. Che ci pensi bene. Se egli non deve essere altro che un changement de relais del barone Ricasoli, è un uomo perduto. E' non puote aspirare alle grandi missioni politiche: la constituzione organica della sua mente vi si oppone. Può essere un benefico amministratore, se vorrà persuadersi che l'amministrazione migliore è la più semplice.
      Ora, due parole su i segretari della Camera.
      Il signor Zanardelli; di Brescia, fu, nel 1848, uno degli agitatori dell'Università di Pavia ed uno degli attori della rivoluzione lombarda. Prese il fucile e si trovò con quella colonna di volontari la quale, a Rezzato, fece prigioniero un corpo di Austriaci marciando su Brescia in rivolta.


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I moribondi di Palazzo Carignano
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Perelli Milano
1862 pagine 170

   





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