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      Egli passò per gli ergastoli di Ferdinando II, poi fu ministro di Garibaldi, che lo nominò giudice della Monarchia Siciliana - specie di legato del Re in faccia della Santa Sede. Ha un'eloquenza melliflua, untuosa, episcopale. Ma questo esaltamento oltramontano e la tendenza di autonomia insulare a parte, questi tre siciliani combattono il Governo nella misura della loro coscienza, e tengono degnamente il loro posto alla sinistra.
      Vi sono ora i liberali dipendenti o dottrinarii, imperciocchè essi sono partigiani della politica straniera del barone Ricasoli, carezzano l'alleanza francese e le idee inglesi, e difendono furiosamente l'autonomia amministrativa, cui il ministro Minghetti aspirava ad infiltrare nelle nostre leggi organiche, col nome di regioni, e cui il barone Ricasoli combattè e fece rigettare, Questo piccolo gruppo di democratici blasés e blasonnés, si compone principalmente di Lombardi, repubblicani prima del 1848, rivoluzionari o fusionisti a quell'epoca, in cui ebbero le prime parti nella stupenda epopea della rivoluzione, e poscia un po' di tutto, per intermittenza o per dispetto. - In fondo, convinti di nulla. Ma onesti, culti e facendo parata di loro cultura, sì che ne vengono fastidiosi, pesanti, affettati, uomini più di pensiero che di parola, abili, ma non audaci, tendendo ai mezzi termini, alla mezza luce, allo sbiadato. Il loro capo apparente è il signor Correnti, di cui discorsi innanzi, il capo reale è il signor Allievi, direttore oggi della Perseveranza.


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I moribondi di Palazzo Carignano
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Perelli Milano
1862 pagine 170

   





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