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      Fu leggero, fu largo, fu debole; non perfido, non avido. Egli ha capacità pei tempi ordinati e nelle amministrazioni ordinate; ma non ha mente organica e guardo sereno. È uomo che non si apre volentieri; che non guarda mai in viso nè gli uomini nè le situazioni; sempre un certo fare da chi cospira, da chi diffida, da chi disprezza gli uomini e non crede più in nulla. Ha figura corta e larga, sguardo torvo, dimenarsi inquieto, sorriso impertinente, aria beffarda. È smemorato, spesso a disegno: è distratto: è piaggiatore, ma con garbo e misura: è ambizioso, ma incapace di bassezze: non è fedele agli amici politici, perchè ha mente politica mobile e cuore politico scettico: vuole complici, non vuole esserlo che a ragione veduta ed a guadagno netto. Conforti ritornerà sulla scena del Ministero. Farà come gli altri. Poi ascenderà, discenderà con flemma ed a tempo. Ha il tatto di non aver pressa. Egli ha un piede nella consorteria: ma lo dissimula bene. Trincia da indipendente. Giustifica tutto con fina prontezza, ha comprensione viva, sottile, logica divagata e dilavata nel profluvio delle parole sonore. Ha attitudine più amministrativa che politica. Se i gesuiti fossero alla moda, Conforti sarebbe un affiliato. È di quegli uomini di cui non si può dire con sicurezza: è questo: sarà questo! Sarà, e bazza a chi tocca.
      Se io volessi ora rimestare nella così detta consorteria napoletana, molte miserie e cose non liete dovrei ricordare. L'odio, il disprezzo di Napoli l'ha marchiata, dopo averla veduta alla prova.


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I moribondi di Palazzo Carignano
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Perelli Milano
1862 pagine 170

   





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