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      Quindi è mestieri non colpire il prestigio che esercita ed ha il Parlamento. Esso è l'arca santa della nazione. Resterà, quando ministri e re non saranno più. Esso è la nazione - vale a dire l'immortalità. Perocchè l'Italia, che si credeva morta, squartata e sbranata come era in sette membra - l'Italia si è trovata viva, quando Este, Lorena, Borboni, Asburgo non sono stati più, non sono più. Anatema a chi bestemmia contro il Parlamento, ed al Parlamento, esso stesso, se contamina la sua dignità! L'insignificanza, la bruttura stessa di qualcuna delle sue membra non alterano la vita e la nobiltà del corpo. Il corpo, si rinnova nella giovinezza eterna della nazione.
      L'esistenza del Parlamento all'interno è il faro su cui si poggiano e riposano gli occhi di tutte le provincie: esso è la sua fede, la sua coscienza, L'Italia sente che è una - e come tale pensa, ordina, obbedisce, agisce. L'antica geografia, che palpita forse ancora nei brani dei vecchi interessi, diviene un solecismo politico dal momento che si ode la voce che parla dalla tribuna italiana. Toscana, Sicilia, Napoli, Lombardia, non sono più che un nome, ed in questo battesimo - la rappresentanza italiana - tanti nomi che non ne fanno più ch'uno - l'Italia. L'irradiazione della forza nazionale qui si concentra, e parte di qui. Cuore e cervello, dal Parlamento sgorga la vita, la volontà, il pensiero e la coscienza, la forza, la fede; procede da tutti, ed è tutto. Esso è la legge.
      Conchiudo. L'attuale Parlamento non sarà forse più quando questo libro verrà a luce, o gli sopravivrà di poco.


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I moribondi di Palazzo Carignano
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Perelli Milano
1862 pagine 170

   





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