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      Se l'Arciducato, il Tirolo, la Boemia, la Gallizia nella loro integrità le restano, e possono restarle, questi Stati non devono avere col centro del regno che dei legami accessorii, in modo che si possa tagliare il cordone ombelicale senza pericolo per la vita e per lo sviluppo dell'insieme, quando la necessità lo imporrà, come fece l'Inghilterra delle isole Ionie. Codesta necessità si addimanda attrazione delle razze, sicurezza delle frontiere. Si persiste ancora, s'insorge ancora contro le esigenze di questo decreto di salute dei popoli e delle nazioni. Non importa. L'Inghilterra ha dato l'esempio. La resistenza è già minore oggidì che nol fosse nel 1815. E se la giustizia, la verità, il diritto incontrano sul loro cammino più ostacoli che non ne incontri il male sotto i varii suoi nomi, ciò vuol dire che sono ancora le dinastie che pesano sulla politica, e non i popoli che la ispirano direttamente.
      Gli Stati di origine diplomatica, scaturiti dalle guerre o da altre enormità politiche, non hanno più ragione di essere. Il bisogno del nostro tempo è di semplificare per economizzare l'uso costoso dell'autorità, a quella guisa che noi economizziamo li tempo, lo spazio, le forze improduttive. Si comprende un'Italia. Si comprende una Germania. Si comprende una Francia. Si comprende un'Inghilterra, una Russia, un'America, un'Ungheria, che racchiuda tutti i popoli del bacino del Danubio, una Polonia. Ma qual'è la missione civilizzatrice, l'utilità umana dell'Impero d'Austria, composto di pezzi mal uniti e tenuti insieme da una cerchia di baionette?


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Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





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