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      Non avendo lo intendimento di portare la questione polacca sul terreno della forza, ma di stancare la Russia mediante le dimostrazioni legali del diritto, sorpresi dagli avvenimenti, non avevamo fatto nessun apparecchio d'armi. Quindi demmo l'ordine di evitare il combattimento, per quanto fosse possibile. Alcuni fucili da caccia, la falce, il randello ferrato erano essi sufficienti per tener testa alla mitraglia?
      I nostri capi di banda pensarono che bisognava combattere per armarsi, impadronendosi dei fucili e dei cannoni dell'inimico.
      La guerra e l'insurrezione armata d'altra volta ripugnavano alla maggioranza della nazione. I contadini, i nobili, gli studenti stessi tennero, infatti, un riserbo significativo, durante tutta la state del 1862. Con un po' più di tatto e di moderazione per parte della Russia, la resistenza armata avrebbe ceduto poco a poco. La violenza, la crudeltà, l'acciecamento, l'odio del partito militare, che dominava intorno al granduca Costantino, precipitarono la catastrofe. Quelli che esitavano, si videro trascinati; e' si fecero un punto d'onore di non rinnegare, di non abbandonare coloro che si erano compromessi e coloro che soffrivano della brutalità russa senza averla provocata. Da quel momento, studenti, nobili, contadini, vecchi e donne si misero della partita; e si udì, in un villaggio di Lublino, delle donne, a cui s'intimava di rendersi, rispondere con questo motto antico: "Qui le donne muojono vicino ai loro mariti, ed i figliuoli vicino ai loro padri".


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Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





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