Pagina (249/346)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Si trattava di aspettare fino al mese di agosto, forse; perocchè io aveva risoluto di non tuffarmi nell'incognito dell'America russa se non all'ultimo estremo.
      Metek compiè la commissione in modo ammirabile. E alcuni giorni dopo, verso la fine di marzo, io andai ad occupare con Cesara il padiglione in pelle di renna, che Ethel mi aveva fatto innalzare vicino ad una delle numerose caverne dietro al monte Zerdzi-Kamen, tra la baia di Onemene e quella di San Lorenzo, proprio nel sito ove gli Tsciuktscias si nascosero per assassinare i Russi infami, che seguivano Paulowski - a circa quattordici mila chilometri da Varsavia!
      La nostra dimora si addossava ad un monticello di 300 metri di altezza a picco. Esso formava una delle(41) pareti del burrone, ove si slancia, di roccia in roccia di granito rosso, un torrente, nel mese di giugno, e che adesso rassomigliava ad una scalinata di cristallo per un gigante. Qualche aborto di larice nero ed informe tremava dal freddo sull'altro versante del precipizio; ma la vallata, che si apriva innanzi al torrente, si abbelliva nell'estate di piante, e di poche bacche di un verde-giallo clorotico. Di già sulla neve le cellule del protococcus cominciavano ad animarsi ed aggrupparsi. I paperi selvaggi venivano a fare la loro muta nei ruscelli, i palmipedi marittimi vi arrivavano in partite di piacere. Vi si pescava un po' lo sterlet, la nelma, il mauksune e lo tscir - tutti grossi pesci della specie della trota e del salmone. I vicini non erano gente trista.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





America Cesara Ethel Zerdzi-Kamen Onemene San Lorenzo Tsciuktscias Russi Paulowski Varsavia