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      Meglio ancora. Alessandro I venne a dettar la legge a Parigi; e la caduta di Sebastopoli ha preluso all'organamento più moderno dell'esercito russo ed alla creazione delle ferrovie, che, fra dieci anni, solcheranno il paese da una estremità all'altra - da Cronstad al Caspio, dalla Gallizia all'Amur forse, sul Pacifico.
      Il lato debole dell'Impero russo è il non avere sbocchi su i grandi Oceani. Perocchè il Sund, benchè aperto, lo strangola da un lato, i Dardanelli lo bloccano da un altro. Ma ciò costituisce altresì il pericolo dell'Europa; dapoichè un giorno la Russia reagirà onde sottrarsi al soffoco che prova come potenza mediterranea.
      La Russia ha rinunziato all'Europa occidentale, vale a dire ad uscire di casa sua. Operando in Asia, se la si vorrà soffermare, saranno la Francia, l'Inghilterra, l'Austria, l'Alemagna, che dovranno andare ad attaccarla sul suo territorio - vale a dire, andarsi a collocare nella gola del mostro. E ciò, mediante spese ruinose, cui i popoli non paiono disposti a tollerare. Imperciocchè, gli è mestieri constatarlo: noi non giudichiamo più la Russia oggidì con i pregiudizi del XVIII secolo, nè con l'arroganza di Napoleone, nè sotto l'incubo del misterioso terrore che dessa ispirava ai tempi di Nicola I. La Russia ha acquistate proporzioni naturali, e per conseguenza la è di altrettanto più formidabile. No: noi non temiamo più il Kosac; noi temiamo lo Tzarismo. Abbiamo noi ragione?
     
     
     
      IV.
     
      La situazione della Russia è chiara: essa è allo stato di aggressione all'esteriore, di protezione all'interno.


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Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





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