Pagina (323/346)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Me ne vado, per bacco!
      - Ve ne andate, ve ne andate..... ma voi non potete andarvene.
      - Ah! grazie. Eccone un'altra che è proprio bella. Fo i miei complimenti al vostro paese.
      - Bella brutta, e' bisogna restar lì, signore, e risalire.
      - Davvero?
      - Ma....
      - Il capitano non vi ha dunque detto, signor sergente, ch'egli è venuto ad annunziarmi che il ministro aveva segnalato da Napoli, che io potevo continuare il mio cammino?
      - Neppure una parola di tutto ciò, signor marchese.
      - Ebbene, caro voi, andateglielo a dimandare allora a codesto idiota, e vi auguro il buon giorno....
      Il sergente restò perplesso, mentre io mi diressi di nuovo verso l'uscio.
      E' disse infine, alzando le spalle:
      - Poichè voi mi assicurate che il capitano vi ha detto codesto, non sarò io che vorrò trattenervi. Servitore umilissimo, signor marchese, e buon viaggio.
      - Per la vostra gente, dissi io, dandogli una moneta d'oro.
      E partii, a passo lento, esaminando, da uomo che non ha fretta, la piazza, la caserma, la casa comunale, i contadini che se ne andavano ai campi ed i loro ciuchi. La guardia dinanzi la porta mi seguiva degli occhi: io sentivo il suo sguardo bruciarmi il dorso. Appena però mi fui sottratto ai loro occhi, io non feci che un salto fino alla casa del mio amico Alberto. E vi metteva il piede, quando alla porta, per una di quelle venture, che non sono inverosimili che nei romanzi, io mi sentii avvinghiato dalle braccia di un vecchio prete da un lato, e dall'altro da quelle di un giovincello. Io resistetti. Essi mi baciavano sulle guance, ciascuno dal suo lato, il prete sclamando: "Io sono tuo zio, Tiberio!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





Napoli Alberto Tiberio