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      Un amico si era travestito in mulattiere.
      - Zzi mò, mi disse interpellandomi il luogotenente di gendarmeria, siamo bene qui sulla via di Bitonto?
      - Mai no, signor capitano, risposi io balbuziando un cotal poco. Vi siete forviati ove è la croce di pietra. Invece di prendere all'est, avreste dovuto imboccare la via al sud. Voi andate a Modugno, per colà.
      - Io lo diceva bene, rispose il luogotenente, dando l'ordine di retrocedere.
      Io offersi loro dei sigari e del tabacco a fiutare, e mandai la forza pubblica di S. M. precisamente a Modugno.
      Noi andammo dritto a Bitonto, ove eravamo attesi.
      A mezzanotte, la gendarmeria faceva il diavolo a quattro alla nostra porta. Noi l'aspettavamo cenando. Il padrone di casa fece girare una parte del solaio, ed una piccola scala si offerse ai nostri sguardi. Discendemmo, e ci trovammo in una bella camera di sotto-suolo, preparata per riceverci, il mio compagno e me. La gendarmeria entrò, perquisì, bevve, si confuse in scuse, mangiò parte della nostra cena, e se ne tornò cospettando.
      Bisognò rinunziare ad imbarcarmi nell'Adriatico. Mi decisi pel Tirreno.
      Traversai tre Provincie e mi recai nel Cilento, in casa di parenti. Fui ricevuto come uno zio povero! Io era adesso travestito da prete, ma che prete!.... Era proprio un gusto a contemplarmi. Ero sporco come una gerla da cenciaiuolo, e con un tantin di zafferano e di succo di liquirizia mi ero dato una squisita itterizia. Io andavo, alla fiera, del resto, per comperar maiali.
      Lasciai la notte stessa la casa dei miei cari cugini, che tremavano a scardina denti.


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Le notti degli emigrati a Londra
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1872 pagine 346

   





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