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      - Messer principe, la nostra missione, sebbene per avventura riguardasse voi più direttamente, si diresse a papa Alessandro, onde le nostre preghiere vi tornassero meno sgradevoli.
      Gisulfo si rizza sulla persona quasi un punteruolo dell'armadura l'avesse offeso, ed accigliato domanda:
      - E quali sono codeste preghiere che ci abbiano a tornar mal gradite!
      - I cittadini d'Amalfi, messer principe, continua il vescovo con calma, i cittadini di Amalfi hanno mandato il priore di Lacedonia ad oratore a duca Guiscardo perchè a pro di loro intercedesse da vostra grandezza una tregua alle angarie ed ai soprusi, che, insopportabili, di vostro comando si praticano loro incessantemente. Le taglie imposte superano d'assai i prodotti delle loro terre: il commercio che quando Amalfi si reggeva a repubblica esercitava su tutte le città di Europa, per le vostre vessazioni è stato annullato: gli aldi, gli arimanni, le maestranze, e tutte le altre condizioni di uomini, liberi negli altri paesi, sono tornati schiavi in questa povera contrada. In una parola, monsignore, la vostra mano esorbitante pesa su quegl'infelici che a Roberto Guiscardo si volsero per supplicarvi di grazia.
      - Mai no! per la santa messa di Pasqua che ci deve comunicare, mai no, sclama irritato il principe di Salerno, il quale, a misura che l'oratore parlava, si andava corrucciando nel volto e digrignava dei denti ferocemente. Hanno forse dimenticato quei traditori che assassinarono nostro padre sulla spiaggia deserta del mare come un miserabile pirata?


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Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





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