Pagina (195/522)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Cencio possedeva parecchi castelli dentro Roma. In uno di questi ospitò Guiberto, e quivi si aperse officina di progetti e di attentati contro Gregorio. Ripulso la prima volta, Guiberto aveva fatti novelli tentativi per avvicinarsi ad Ildebrando. Perocchè egli non era vesano al segno da non comprendere che un giorno o l'altro il pontefice avrebbe trionfato. E se corrotti dal donneare e dalla frega dei dissidi aveva i costumi, nell'anima nudriva sempre sentimenti generosi e blandi. Che perciò, malgrado dure fossero state le risposte di Gregorio e talora anche proterve, egli non rifiniva di inculcare ai suoi moderati partiti, e misure piuttosto adatte a piegare il pontefice e ritorcerlo da quel suo fatale sistema di riforma e di dominio. L'arcivescovo però malamente conosceva la tempra dei nemici d'Ildebrando; e' s'illudeva nel potere degli uomini e del tempo onde rimuover costui dai suoi propositi. Il vescovo di Bovino, Cencio, ed il cardinale Ugo Candido si unirono a consiglio una sera e si appigliarono al partito che non passerà guari e vedremo svilupparsi.
      La mattina 24 dicembre 1076 una specie di belva faceva petulanti instanze nelle anticamere del palazzo di Laterano volendo essere ammesso a Gregorio, adducendo dovergli comunicare di gravi cose.
      Se le nostre leggitrici si ricordano di Laidulfo lo Zanni, che loro abbiamo presentato nelle atletiche pruove dentro le mura di Salerno, lo riconosceranno a primo sguardo, perocchè egli appunto si ostinava a domandare di abboccarsi col papa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il re dei re
Convoglio diretto nell'11. secolo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Daelli Milano
1864 pagine 522

   





Roma Guiberto Gregorio Guiberto Ildebrando Gregorio Ildebrando Bovino Cencio Ugo Candido Laterano Gregorio Laidulfo Zanni Salerno